Così l'auto diventerà sempre più autonoma

di Emanuele Elli 22/03/2018 16:11
Così l'auto diventerà sempre più autonoma

Delle semplici spie di allerta alle vetture senza volante prefigurate nei film. Ecco a che punto è l’inevitabile evoluzione che trasformerà i mezzi di trasporto e la vita a bordo degli ex guidatori

Quello tra auto e robot è un matrimonio annunciato, addirittura scritto nel Dna se è vero che quando ancora le quattroruote non conoscevano l’elettronica già si teorizzavano mezzi che non prevedessero l’intervento dell’uomo. Malgrado dunque gli scetticismi quotidiani che circondano l’argomento, la guida autonoma si compirà, è scritto nel destino. Ma quando e come è un’altra storia perché tra le spettacolari sperimentazioni che si vedono nei saloni e la realtà della strada la distanza da colmare è ancora parecchia. Per rendere meglio l’idea, già nel 2015 l’ente americano Sae International ha descritto sei livelli possibili di interazione tra un mezzo di trasporto e un’intelligenza artificiale. Will Smith in Io, Robot sfruttava mezzi al livello 5, in Italia un guidatore su quattro è ancora fermo al livello 0 (la media europea non è molto diversa). Sul mercato, però, si vedono le prime vetture livello 3.

LIVELLO 0: NO AUTOMAZIONE

Il conducente gestisce sterzo, freno e acceleratore. Quando anche la vettura fosse dotata di moderni sistemi di sicurezza (avviso del cambio involontario di corsia, rilevamento dell’angolo cieco, allarme anti-collisione), questi non possono prendere il controllo del veicolo che resta sempre nelle mani del guidatore. In questo range di veicoli rientrano non solo residuati bellici e vetture storiche, ma anche modelli modernissimi e tuttora nelle vetrine dei concessionari. I livelli descritti, infatti, non definiscono la dotazione tecnologica in generale ma il grado di intervento di questi sistemi nella guida. In questo caso, semplificando, potremmo dire che senza l’apporto di un guidatore, l’auto resta ferma in garage.

LIVELLO 1: LA GUIDA ASSISTITA

Il guidatore mantiene il controllo dell’auto, è supportato da sistemi che segnalano pericoli o condizioni avverse e che, in condizioni estreme, possono prendere il controllo dello sterzo o della velocità (ma non di entrambi). È il caso, per esempio, della frenata di emergenza, del sistema di mantenimento della corsia o del cruise control. Si tratta di vetture con sistemi evoluti di ausilio alla guida, ma la cui responsabilità resta saldamente nelle mani del guidatore, al quale è richiesto di non staccare mai le mani dal volante né lo sguardo dalla strada.

LIVELLO 2: AUTOMAZIONE PARZIALE

Qui l’automazione si integra con la guida del pilota, gestendo accelerazione, frenate e anche lo sterzo in determinate situazioni. È il caso, per esempio, dei cruise control adattivi più evoluti che regolano la velocità, la distanza dalle altre vetture e il mantenimento della corsia. Tecnologie come quelle sperimentate per prima da Tesla, ma oggi disponibili nella gamma top di molte case, consentono a vetture di questo genere di percorrere tratti in autostrada mantenendo le distanze di sicurezza, seguendo le pieghe della strada e restando in corsia. Un altro esempio già disponibile è il parcheggio automatico offerto, per esempio, da Bmw, Ford o Volkswagen. In questi casi al conducente è consentito lasciare la presa sul volante, ma solo per brevi momenti.

LIVELLO 3: AUTOMAZIONE CONDIZIONATA 

È il primo livello della vera e propria automazione. In questo caso l’auto è in grado di guidare da sola, gestendo accelerazione, frenate e direzione, monitorando il traffico e l’ambiente circostante, mentre il pilota interviene solo in situazioni problematiche, su richiesta del sistema o in caso di condizioni avverse. A oggi un modello di serie con queste caratteristiche non si era mai visto. Ci ha pensato Audi a colmare il gap, presentando sull’ammiraglia A8 (e a brevissimo sulla berlina A6) il suo Traffic Jam Pilot, programma che sostituisce il conducente sia in strada extraurbane che nei percorsi in città (ma solo fino a 60 km/h), lasciandolo libero di staccare gli occhi dalla strada per rispondere alle email, guardare un film, o godersi il panorama. Intendiamoci, Audi non è l’unica che dispone di una tecnologia di questo tipo, ma forse sarà la prima che riuscirà ad approfittare delle aperture introdotte nella legislazione tedesca per far debuttare un mezzo simile sulle strade di Berlino e dintorni.

LIVELLO 4: ALTA AUTOMAZIONE

L’automobile prevede e gestisce tutte le situazioni legate al traffico. Il guidatore può dunque «staccare», oltre a mani e occhi, pure la mente, anche se può riprendere il controllo del mezzo in ogni momento. Dal punto di vista estetico, le auto hanno forme ancora tradizionali, magari un domani con comandi di guida a scomparsa, e sono connesse alle altre auto e alle infrastrutture. Macchine così esistono già, ma le infrastrutture stradali e le normative sulla circolazione le relegano in percorsi ristretti. Recentemente, per esempio, Volvo ha consegnato, prima in assoluto a farlo, cento esemplari del suv XC90 con guida autonoma ad altrettante famiglie svedesi. Che però potranno guidarlo in modo completamente automatizzato solo in un percorso attrezzato a Göteborg... Da questo livello in poi, insomma, la diffusione dell’auto robot non sarà un fatto tecnologico, ma legato allo sviluppo di strade, segnaletica, internet, legislazione...

LIVELLO 5: GIUDA AUTONOMA

Sancisce la scomparsa del guidatore, che diventa solo un passeggero. L’auto gestisce in modo autonomo tutti gli aspetti della guida, a cominciare dalla scelta del percorso. Non è richiesto, né consentito, alcun intervento da parte di un conducente. Per questo le auto cambieranno morfologicamente, al punto da non presentare più volante, pedaliera, sedili orientati... L’ultimo stadio dell’evoluzione è l’auto nella quale il guidatore... non c’è! Una rivoluzione che cambierà abitudini e usi e favorirà altre rivoluzioni, dal declino del concetto di proprietà del mezzo all’ascesa di nuovi brand hi-tech. Perché se elettrificare o automatizzare un'auto è ancora il pane di una casa automobilistica, pensare e realizzare l’auto robot sembra più il mestiere di chi maneggia l’intelligenza artificiale fin dai suoi esordi.

 


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