Effetto 4.0, volano gli ordini di macchinari

di Simone Cerroni 28/04/2017 12:17
Effetto 4.0, volano gli ordini di macchinari

Ucimu diffonde i numeri del primo trimestre 2017: +5,1%. Vola l’indice interno +22,2%. Stazionario l’estero con +0,3%. Calenda: primi frutti del Piano Nazionale Industria 4.0

Dopo mesi di aspettative, di dubbi da parte delle imprese, di domande per capire la fattibilità e i costi di una trasformazione della fabbrica in chiave 4.0 e soprattutto su come sfruttare l’iperammortamento e le altre agevolazioni fiscali, il Piano Nazionale del governo dà i primi frutti, riportando in primo piano il ruolo degli imprenditori italiani. E’ quanto emerge dalla rilevazione trimestrale della raccolta ordini UCIMU (Associazione costruttori italiani macchine utensili robot e automazione) sulle macchine utensili che, nel primo trimestre 2017, ha registrato un incremento del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In particolare, il risultato complessivo dell’indice, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, è stato determinato dall’ottimo riscontro degli ordinativi raccolti sul mercato interno, cresciuti del 22,2% rispetto al periodo gennaio-marzo 2016. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 236,3. Peccato che l’export non stia viaggiando agli stessi livelli. Sul fronte estero, infatti, l’indice è risultato stazionario, segnando un incremento dello 0,3%. L’indice assoluto è risultato pari a 168,1.

È sicuramente, come ha ribadito il presidente di Ucimu Massimo Carboniero, “un primo effetto del Piano nazionale industria 4.0. La scelta delle autorità di governo di dotare il Paese di una politica industriale compatta e indirizzata a favorire l’aggiornamento tecnologico e organizzativo delle imprese è stata sicuramente lungimirante non solo per i provvedimenti contenuti nel Piano ma anche per la tempistica scelta. Dopo anni di difficoltà il mercato nazionale a partire dal 2014 era tornato a investire in sistemi di produzione. Il risveglio della domanda e il contestuale invecchiamento degli impianti produttivi, con 13 anni di anzianità media, sono i fattori che hanno contribuito a rendere perfetto il timing del Piano industria 4.0”.

Resta da capire se un anno di incentivi sarà sufficiente a ridare nuova linfa alle imprese italiane. L'Italia resta la seconda potenza in Europa nella manifattura, ma segna un lento regresso, dal quarto posto del 1990 al settimo nel 2014, nella classifica del manifatturiero mondiale. C'è un bisogno forte di recuperare competitività e posizioni e di competere con una industria tedesca che ha fatto dell'Industry 4.0 una bandiera a livello nazionale.

 “A questo proposito - ha rilevato Massimo Carboniero - si potrebbe ragionare sull’effettiva natura e durata dei due provvedimenti pilastro del Piano Nazionale Industria 4.0. In particolare, potrebbe essere utile trasformare il Superammortamento in provvedimento strutturale, anche per adeguare gli attuali coefficienti di ammortamento che non corrispondono più alla reale durata dei beni. E, d’altro canto, a fronte di un grande interesse delle imprese ad impegnarsi nella propria riorganizzazione in chiave digitale, valutare l’inserimento dell’Iperammortamento anche nella prossima Legge di bilancio”.


Ai dati di Ucimu e al plauso dell’associazione per il Piano del governo fa eco il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, vero attuatore e ideatore. “I dati che emergono oggi dalla rilevazione trimestrale della raccolta ordini Ucimu di macchine utensili sono molto confortanti. I primi frutti dell’applicazione del Piano Nazionale Industria 4.0, dimostrano la bontà della scelta del governo di puntare su incentivi fiscali di natura automatica per gli investimenti in macchinari e beni strumentali. Confido che questo trend positivo possa consolidarsi e rafforzarsi nei prossimi mesi – ha precisato Calenda – anche grazie al lavoro che verrà svolto nell’ambito dei digital inovation hub e dei competence center che costituiscono parte integrante del piano Industria 4.0”. 

 


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