Il 4.0 munge le mucche

11/04/2018 17:32
Il 4.0 munge le mucche

Alla fne i robot sostituiranno gli uomini anche nell’agricoltura? Miscelazione automatica degli alimenti, dati sui consumi, Gps per mappare i terreni...L’innovazione entra nelle stalle.

C’è una specie di joystick che comanda le macchine agricole come in un videogame, una telecamera tridimensionale che scansiona i capezzoli della mucca per individuare il momento giusto per la mungitura, un sistema Gps che mappa i terreni e indica quali sono i più adatti alla coltivazione... Accostare il lavoro nei campi alle nuove tecnologie poteva sembrare una bizzarria, ma anche il presente e il futuro dell’agricoltura sono 4.0.

All’ultima fiera specializzata di Cremona l’80% degli allevatori si è detto disponibile a sperimentare soluzioni hi-tech nelle stalle, anche se per ora soltanto il 3,4% delle aziende agricole ha un sistema di mungitura automatizzato. Spiega Filippo Lodola, responsabile commerciale della cremonese Feraboli Zootech, che attraverso la domotica propone la gestione di tutte le attività di una stalla da remoto: «C’è grande interesse da parte delle nuove generazioni, ma la fase economica difcile non ha aiutato. Comunque abbiamo tre impianti in funzione, altri sette otto in cantiere». L’agricoltore vuole riscaldare l’acqua che bevono le mucche, attivare l’illuminazione artificiale, mettere in funzione la ventilazione perché fa caldo? Può fare tutto a distanza. C’è un’emergenza? Nessun problema, vale lo stesso principio. E poi dispone di molti dati, dalla produttività della mandria fno alle condizioni ambientali e alla verifca dei consumi, in tempo reale.

Costi? Per Lodola i prezzi dipendono da molti fattori: «Fatto 100 il costo di gestione di una stalla, con i nostri software si arriva a 130, ma i vantaggi sono notevoli». Per esempio? «Oggi è una bella giornata di sole e, anche se mi trovo a diversi chilometri di distanza, dalla stalla posso decidere di usare per un paio d’ore tutti gli impianti al massimo per sfruttare l’energia che mi arriva dal fotovoltaico. Ma più in generale acquisto fessibilità in tutte le operazioni quotidiane». Più o meno lo stesso principio che sta alla base del joystick (che poi è un software) proposto dalla Sgariboldi di Codogno (Lodi). «Attraverso questo sistema», spiega il responsabile marketing Marco Bergamaschi, «la macchina gestisce in automatico le fasi di carico e miscelazione degli ingredienti (sale, zucchero, feno, paglia) per l’alimentazione dei bovini. Si risparmiano il 20% del consumo di carburante e il 20% del tempo di lavoro spendendo poche migliaia di euro». Alla fne i robot sostituiranno gli uomini anche nell’agricoltura? «La logica», secondo il dirigente della Feraboli, «è valorizzare il personale, non ridurlo. Anche perché in agricoltura il lavoro manuale resta e resterà essenziale. Poi tutto dipende dagli obiettivi e della cultura delle singole aziende». Bergamaschi è pratico: «In una fabbrica si lavora su una linea di produzione fissa, in una cascina le stalle sono diverse tra loro, spesso distano centinaia di metri l’una dall’altra e hanno spazi di accesso non sempre comodissimi. L’automazione sarà fondamentale e faciliterà il lavoro, ma l’apporto dell’uomo resterà fondamentale».                 Tobia De Stefano

 


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