Industria 4.0, come diventare primatisti in brevetti

17/02/2017 16:11
Industria 4.0, come diventare primatisti in brevetti

Ieri era un’azienda artigiana di quadri elettrici. Oggi la Gefran è leader per sensori, apparecchi di controllo industriale e motion control

Alla rivoluzione 4.0 ha creduto fin dal principio e, se oggi la fabbrica connessa è il tema più attuale per l’industria, il merito è anche un po’ suo. Fondata negli anni 60, a Provaglio d’Iseo (Bs) da Ennio e Giacomo Franceschetti, come azienda artigiana per produrre quadri elettrici per macchinari adibiti alla lavorazione delle materie plastiche, la Gefran incarna il volto dell’Italia che ce la fa, esempio di imprenditoria che sa dare voce al cambiamento. Prima ha conquistato il mercato dei termoregolatori, poi ha esteso il business alla progettazione e produzione di sensori, apparecchiature per il controllo dei processi industriali e dispositivi motion control. Un settore in evoluzione che il gruppo, quotato in borsa nel segmento Star, presidia con nove stabilimenti fra Europa, Asia e Americhe, filiali dirette in Francia, Germania, Uk, Belgio, Turchia, Usa, Brasile, Cina e Singapore e una rete commerciale di oltre 80 distributori. 

«La manifattura italiana vanta un patrimonio di competenze con pochi eguali al mondo ma in tempi recenti ha investito poco nelle innovazioni funzionali all’incremento della produttività», sostiene Maria Chiara Franceschetti, ad del gruppo, guidato insieme con il padre e presidente Ennio. «La concorrenza internazionale impone un salto di qualità e il 4.0 può esserne la chiave. La tecnologia consente livelli d’integrazione e connessione tali da aumentare sensibilmente l’efficienza dei sistemi produttivi, non soltanto nelle imprese di grandi dimensioni». Ed è qui che entra in gioco la Gefran: «Le nostre apparecchiature servono a controllare i processi industriali. Forniamo, per esempio, sensori che misurano le variabili fisiche, come temperatura, posizione, forza e pressione, trasmettendo i dati ad altri dispositivi attraverso connessioni ethernet, bus di campo, dispositivi wi-fi. I nostri nuovi prodotti per l’automazione sono progettati per l’accesso diretto anche a livello di componenti, così da migliorare i dati di manutenzione e il controllo dell’efficienza energetica». 

Efficienza, prevenzione e gestione dei dati sono le parole chiave di un gruppo che investe il 6% circa del fatturato in ricerca e sviluppo, depositando molti brevetti. Nel 2015 ha toccato ricavi per 115,3 milioni (40% da sensori, 34% da motion control, 26% da componenti), con ebitda di 5,6 milioni e quota export del 71%. «Far funzionare gli impianti al meglio e in modo efficiente è il principio alla base delle nostre soluzioni. Ci siamo arrivati affinando la ricerca. Il know how ci dà un ruolo primario in alcuni segmenti di mercato, in Italia e all’estero». I prodotti Gefran trovano ampia applicazione per i macchinari nella lavorazione della plastica, l’industria alimentare e farmaceutica, l’imballaggio, la pressofusione e i forni industriali, fra gli altri. «Puntiamo a sviluppare l’attività all’estero, Stati Uniti, Germania e paesi asiatici soprattutto, anche offrendo una nuova gamma di sensori per l’idraulica mobile, destinati all’equipaggiamento di macchine agricole, movimento terra e sollevamento». (Chiara Cantoni)

 


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