Industria 4.0 vola, lo shock agli investimenti c'è

di Simone Cerroni 19/07/2017 17:16
Industria 4.0 vola, lo shock agli investimenti c'è

Dopo Ucimu e Anima, anche Federmacchine conferma le attese. Per la Federazione dell’industria italiana del bene strumentale il 2016 ha fatto registrare un record di fatturato (42,5 miliardi, +3,5% sul 2015). Per il 2017 atteso un +4,1%. Il 65% degli investimenti è fatto con l’iperammortamento.

Lo potremmo chiamare "il vantaggio dell'essere in ritardo": osservare e studiare chi prima di noi (dal 2011 in poi) ha avviato un importante piano di industria 4.0 e di digitalizzazione della fabbrica. Dunque, prenderne poi il meglio ed elaborare una nostra via, su misura per il nostro tessuto produttivo. Ed ecco che dopo anni di ritardo improvvisamente diventiamo, dallo scorso settembre (data di presentazione del Piano Nazionale Industria 4.0), uno dei principali paesi al mondo a poter contare/vantare di un sistema di supporto e di incentivi all’innovazione industriale strutturato. Iper e Super-ammortamento (rispettivamente al 250% e al 140%), Nuova Sabatini, Credito d’imposta per le spese di Ricerca e Sviluppo, Patent Box, interventi per le Start-up e le Pmi innovative. Misure che, numeri alla mano, dopo mesi di perplessità, stanno generando un vero e proprio shock agli investimenti. Il tutto viene confermato, dopo i dati presentati da Ucimu e Anima, dalle cifre diffuse il 18 luglio all’assemblea annuale di Federmacchine, la federazione nazionale che raggruppa le 13 associazioni di aziende produttrici di macchine strumentali di diversi settori, per un totale di 5.100 imprese per 185 mila addetti. Giornata importante anche in ottica presidenza. Nella successiva assemblea privata della federazione è stato riconfermato Sandro Salmoiraghi alla guida per il biennio 2017-2018.

Ma torniamo ai dati. Il mercato interno si conferma il vero traino dell’industria italiana dei costruttori di macchine che ha chiuso il 2016 con un nuovo record di fatturato con i suoi 42,5 miliardi di euro, segnando un +3,5% rispetto al 2015. La conferma della ripresa del consumo domestico, cresciuto del 7,7%, a 21,5 miliardi, ha favorito di conseguenza sia le consegne dei costruttori sul mercato interno, che hanno registrato un +9,4% (13 miliardi) dopo il +7,1% del 2015, sia però le importazioni + 5,3% a 8,5 miliardi.

Più contenuto l’incremento registrato dall’export cresciuto dell’1,2% a 29,5 miliardi, con la Germania che rimane il principale paese di sbocco (3,2 miliardi di euro, +0,8%). Seguono poi gli Stati Uniti (2,9 miliardi di euro, -1,6%), la Francia (2 miliardi, +8,5%), la Cina (1,9 miliardi, -4,6%) e la Spagna (1,2 miliardi, +10,7%).

Le previsioni sul 2017 - Positive anche le previsioni per il 2017 pronto ad un incremento della produzione del 4,1% rispetto al 2016 grazie alla spinta degli incentivi, fino a toccare quota 44,3 miliardi di euro. Secondo il gruppo statistiche di Federmacchine, l'export invece salirà del 3,1% a 30,4 miliardi. Il consumo sfonderà quota 22,5 miliardi (circa il 5% in più rispetto al 2016) trainando soprattutto le consegne dei costruttori italiani che saliranno del 6,4%, a 13,8 miliardi. Crescerà, come per il 2016, anche l’import del 2,7%, a 8,8 miliardi. Programma di incentivi, che secondo quanto risulta da un’indagine interna della stessa Federmacchine, registra al momento una predilezione dell’iperammortamento, preferito per il 65% degli ordini raccolti fino a oggi, rispetto al superammortamento, scelto nel 35% dei casi.   

 


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