L'Arabia Saudita spenderà 1 miliardo di dollari all'anno per scoprire cure per rallentare l'invecchiamento

01/07/2022 18:46
L'Arabia Saudita spenderà 1 miliardo di dollari all'anno per scoprire cure per rallentare l'invecchiamento
Salman bin Abdulaziz, re dell'Arabia Saudita

Il regno del petrolio teme che la sua popolazione stia invecchiando a un ritmo accelerato e spera di trovare i trattamenti per invertire la tendenza. Il primo potrebbe essere la metformina, un farmaco contro il diabete

Chiunque abbia tanti di quei soldi che non sa che cosa farne, alla fine cerca di curare la vecchiaia. Ci hanno provato il fondatore di Google Larry Page, quello di Amazon, Jeff Bezos, i miliardari della tecnologia Larry Ellison e Peter Thiel. Secondo quanto riporta Antonio Regalado per MIT Technology Review, il magazine della prestigiosa università americana, ora è il turno della monarchia dell'Arabia Saudita, che ha una quantità di denaro pari a quella di tutti gli altri  messi insieme.

Mit TR scrive che la famiglia reale saudita ha dato vita a un'organizzazione senza scopo di lucro chiamata Hevolution Foundation, che prevede di spendere fino a un miliardo di dollari all'anno delle sue ricchezze petrolifere per sostenere la ricerca di base sulla biologia dell'invecchiamento e per trovare il modo di prolungare il numero di anni in cui le persone vivono in buona salute.

Il fondo è gestito da Mehmood Khan, ex endocrinologo della Mayo Clinic e già scienziato capo di PespsiCo, che è stato assunto come Ceo nel 2020.

L'idea, popolare tra alcuni scienziati della longevità, è che se si riesce a rallentare il processo di invecchiamento del corpo, si può ritardare l'insorgenza di diverse malattie e prolungare gli anni di salute di cui le persone possono godere quando invecchiano. Khan afferma che il fondo concederà sovvenzioni per la ricerca scientifica di base sulle cause dell'invecchiamento, proprio come hanno fatto altri, ma prevede anche di fare un passo avanti sostenendo studi sui farmaci, comprese le sperimentazioni di "trattamenti che sono scaduti di brevetto o non sono mai stati commercializzati".

A titolo di confronto, la divisione del National Institute on Aging degli Stati Uniti che sostiene la ricerca di base sulla biologia dell'invecchiamento spende circa 325 milioni di dollari all'anno.

Hevolution non ha annunciato quali progetti finanzierà, ma persone che hanno familiarità con il gruppo affermano che ha pensato di finanziare un X Prize da 100 milioni di dollari per la tecnologia di inversione dell'età e ha raggiunto un accordo preliminare per finanziare un test del farmaco per il diabete metformina in diverse migliaia di persone anziane.

Questa sperimentazione, nota come "TAME" (per "Targeting Aging with Metformin"), è stata pubblicizzata come il primo grande test di un farmaco in grado di posticipare l'invecchiamento negli esseri umani, ma lo studio è stato fermo per anni senza che nessuno fosse disposto a pagarlo.

Questo accordo, se finalizzato, sarebbe un punto a favore della cosiddetta "ipotesi della geroscienza": l'idea, ancora non provata, secondo cui alcuni farmaci, alterando i processi di invecchiamento di base all'interno delle cellule, possano ritardare l'insorgenza di molte malattie, tra cui il cancro e l'Alzheimer.

Il governo saudita potrebbe essere parzialmente motivato dalla convinzione che le malattie dell'invecchiamento rappresentino una minaccia specifica per il futuro di quel Paese. È dimostrato che le persone che vivono negli Stati del Golfo "invecchiano biologicamente più velocemente di quanto non facciano cronologicamente", secondo i materiali preparati da Hevolution e visionati da MIT Technology Review.

In sostanza, il Paese è afflitto dalle malattie dell'opulenza causate da diete ricche e da un'attività fisica troppo scarsa. Anche se l'Arabia Saudita ha una popolazione relativamente giovane, con un'età media di circa 31 anni, sta registrando tassi crescenti di obesità e diabete. In uno studio del 2019 pubblicato sul Saudi Medical Journal, i funzionari della sanità pubblica saudita hanno affermato che la prosperità del Paese ha portato alla "necessità urgente di istituire programmi di prevenzione e controllo".

Un gruppo che ha deciso che accettare il denaro saudita non sarebbe stato un problema è l'American Federation for Aging Research, un'associazione senza scopo di lucro che rappresenta i ricercatori di geroscienze, tra cui Barzilai, e che da diversi anni cerca di raccogliere 55 milioni di dollari per realizzare la sperimentazione TAME che ha come obiettivo il verificare se l'assunzione di metformina può ritardare l'insorgenza di una serie di malattie legate all'età.

La metformina è un vecchio farmaco, ma ha suscitato interesse perché un ampio studio sulle cartelle cliniche britanniche ha dimostrato che i diabetici che la assumevano vivevano più a lungo del previsto, persino più a lungo delle persone sane.

Altri farmaci citati come possibili composti anti-invecchiamento generici includono la rapamicina, un immunosoppressore che ha dimostrato di allungare la vita dei topi di laboratorio e che è stato testato anche sui cani da compagnia. Finora, tuttavia, non è stato dimostrato che nessun farmaco sia in grado di ritardare l'invecchiamento negli esseri umani e alcuni primi esperimenti non sono andati bene. Nel 2019, i test sull'uomo di una versione della rapamicina sono falliti dopo che il farmaco non è riuscito ad aumentare la resistenza degli anziani alle infezioni respiratorie.

Nessuno sa se la metformina funzionerà. Uno studio a lungo termine sui diabetici, pubblicato quest'anno, ha rilevato che il farmaco non protegge dai problemi cardiaci. Ma anche se la metformina non dovesse ritardare l'invecchiamento, la sperimentazione potrebbe aprire la strada ad altri farmaci della geroscienza per entrare negli studi sull'uomo.


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