La classifica dei ceo americani più pagati premia i N.1 del private equity

di Alessandro Carollo 29/08/2024 15:36
La classifica dei ceo americani più pagati premia i N.1 del private equity
Jon Winkelried

Jon Winkelried, capo di Tpg, è il primo, con 198,7 milioni di dollari di compensi totali, secondo la classifica redatta da Afl-Cio, la potente federazione sindacale Usa. In media il capo ha guadagnato 268 volte il suo dipendente | Ecco i nomi dei 20 Paperoni più ricchi d’Italia in borsa | La classifica completa

Jon Winkelried non è un nome molto conosciuto fuori dagli Usa, ma secondo l’annuale classifica dei Capi azienda più pagati d’America compilata dalla Afl-Cio, è il capo azienda più pagato d’America. L’amministratore delegato di Tpg ha infatti ottenuto un totale di compensi per198,7 milioni di dollari. Tpg è un colosso del private equity americano nato nel 1992 e che gestisce 229 miliardi di dollari investiti in alternative asset.

Alle spalle di Winkelried c’è il leader di un altro colosso del private equity, il Carlyle Group: il suo ceo Harvey Schwartz ha ottenuto compensi per 187 milioni di dollari. Segue Hock Tan, ceo di Broadcom, gruppo di tlc e informatica, con 161 milioni.

Completano la lista di coloro che hanno superato i 100 milioni di dollari di compensi a vario titolo il numero uno di Paolo Alto networks, Nikesh Arora (151,4 milioni), il ceo di Coty (industria del beauty) Sue Nabi (149,4 milioni), prima donna della classifica, George Mattson che guida Wheels up experience (149 milioni) (leader nell’aviazione privata) e Stephen Schwarzman di Blackstone, altro gigante del private equity, con 119 milioni di dollari.

Molto indietro in classifica sono nomi iconici di Wall Street come Tim Cook di Apple (63 milioni) e Satya Nadella di Microsoft (48 milioni) , Jamie Dimon di Jp Morgan (35 milioni) e Mary Barra di General Motors (28 milioni).

L'Afl-Cio è la più grande confederazione sindacale degli Stati Uniti, formata da 55 sindacati nazionali ed internazionali. Ogni anno pubblica il suo rapporto annuale Executive Paywatch, per sottolineare, scrive nel suo comunicato, «gli effetti devastanti che le retribuzioni sfrenate degli amministratori delegati (ceo) hanno sui lavoratori e sull’economia».

L’ad guadagna in media 268 volte lo stipendio di un suo dipendente

Il rapporto esamina lo stato attuale delle retribuzioni dei dirigenti delle società quotate nelle borse valori statunitensi, nei vari settori e stati. L'Executive Paywatch di quest'anno mette in prospettiva storica il rapporto retributivo tra ceo e lavoratori dipendenti, sottolineando che il tipico ceo di una società dell'indice S&P 500 ha ricevuto nel 2023 in media 17,7 milioni di dollari, 268 volte di più la retribuzione di un suo dipendente: «Un lavoratore medio avrebbe dovuto iniziare a lavorare prima della Rivoluzione americana per guadagnare quello che gli amministratori delegati delle società S&P 500 hanno guadagnato in un solo anno».

Il rapporto evidenzia come gli amministratori delegati abbiano personalmente tratto profitto dal potere di mercato smisurato e dalle agevolazioni fiscali introdotte nella presidenza di Donald Trump, che hanno incrementato i profitti delle imprese e le retribuzioni dei dirigenti, mentre il 90% dei lavoratori non ha registrato alcun aumento.

Nel 2023 la retribuzione degli amministratori delegati delle società S&P 500 è aumentata del 6% rispetto all'anno precedente, in quanto le società hanno goduto di profitti enormi e di prezzi azionari in crescita, aumentando la disuguaglianza economica.

I riacquisti di azioni hanno ulteriormente incrementato i profitti dichiarati e le retribuzioni degli amministratori delegati: le società dello S&P 500 hanno riacquistato azioni per oltre 795 miliardi di dollari nel 2023.

Secondo l’Afl-Cio la disuguaglianza economica è una scelta politica: ecco perché la confederazione sindacale esorta il Congresso ad approvare una legislazione che aumenti le tasse sulle grandi aziende quando il rapporto tra i salari degli amministratori delegati e dei lavoratori supera quota 50 a 1.


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