Meta di Mark Zuckerberg è una mossa personale oltre che strategica

di Deepa Seetharaman e Meghan Bobrowsky 29/10/2021 15:53
Meta di Mark Zuckerberg è una mossa personale oltre che strategica
il logo di Meta

Il piano del co-fondatore di Facebook di concentrarsi sul metaverso è molto audace, proprio in un momento in cui lui stesso e la sua società sono sotto esame più che mai

 

Mark Zuckerberg ha annunciato che Facebook Inc. si sta concentrando sul metaverso e ha cambiato il suo nome in Meta Platforms. Si tratta per molti versi di un rebranding personale tanto quanto aziendale.

Il co-fondatore ha rimodellato la società più volte nel corso degli anni, in parte attraverso acquisizioni di peso come Instagram, WhatsApp e Oculus VR, e nel processo ha cercato di affermarsi come campione e grande visionario della prossima onda di internet.

Con la presentazione di giovedì 28 sul metaverso, il trentasettenne Zuckerberg ha fatto una mossa audace, proprio nel momento in cui sia lui sia la sua azienda sono sotto esame più che mai. In una lettera aperta resa nota giovedì 28, Zuckerberg ha chiamato questa  mossa "l'inizio del prossimo capitolo per internet, e il prossimo capitolo anche per la nostra azienda".

Il metaverso, un concetto radicato nei romanzi di fantascienza come "Ready Player One" e "Snow Crash", è un vasto mondo online che può esistere attraverso non una ma diverse piattaforme tecnologiche. Le persone sarebbero in grado di frequentare spazi digitali immersivi e condivisi, usando avatar che permetterebbero loro di assistere virtualmente a concerti o provare vestiti nei negozi, proprio come farebbero nel mondo reale. E Zuckerberg vuole che la sua azienda apra questa strada, che supera i social media e va verso una visione più espansiva di come la tecnologia può riunire le persone.

L'amministratore delegato ha sempre spinto l’azienda allo scopo di reinventarla dopo pochi anni, costruendo un colosso tecnologico valutato quasi 900 miliardi di dollari. Alcune delle sue mosse si sono dimostrate preveggenti e durature, mentre altre hanno avuto vita breve.

Nel 2012, quando Facebook era alle prese con il passaggio degli utenti agli smartphone, Zuckerberg disse al suo team di dare priorità ai prodotti mobile-first, aggungendo che chiunque avesse proposto funzionalità  per il desktop sarebbe stato prontamente cacciato dalle riunioni. Quello stesso anno acquistò Instagram, allora una neonata app di social media mobile-first, che permetteva agli utenti di pubblicare foto filtrate da condividere pubblicamente o con gli amici. Il focus sul mobile ha pagato sia con gli inserzionisti che con gli utenti, e Instagram ha fornito all'azienda una valida offerta per i giovani.

A metà 2016, Facebook ha tentato una svolta analoga per andare video-first. All'epoca, Zuckerberg aveva previsto che entro cinque anni o giù di lì, la maggior parte di ciò che la gente consumava online sarebbe stato nella forma di un video. Facebook ha allora speso ingenti somme di denaro per acquistare contenuti per la sua scheda Watch e pagare le celebrità per utilizzare il suo prodotto live-video, nel tentativo di rendere popolare il contenuto e convincere gli inserzionisti televisivi a comprare spot su Facebook.

Facebook ha cambiato di nuovo rotta nel 2017, dopo essere finito sotto il fuoco della critica per aver permesso la diffusione della disinformazione e dei discorsi di odio durante la corsa presidenziale degli Stati Uniti del 2016. Allora, Zuckerberg ha annunciato che Facebook sarebbe diventata la nuova infrastruttura sociale, con un focus sul rafforzamento delle connessioni tra gli utenti attraverso le sue caratteristiche, compreso Groups.

Ha raddoppiato gli sforzi in questa direzione nel 2019, dichiarando ai giornalisti che Facebook Groups sarebbe stato al centro dell'app come parte di un più ampio focus sulla privacy, che avrebbe reso Facebook più simile a  un salotto che a una pubblica piazza. Questo cambiamento è arrivato solo un anno dopo le accuse a Facebook di aver permesso alla società di analisi di dati politici, Cambridge Analytica, di accedere impropriamente ai dati degli utenti.

Lunedì 25, mentre descriveva i risultati del terzo trimestre dell'azienda, Zuckerberg ha detto che avrebbe riattrezzato i suoi team per fare dei giovani adulti la stella polare di Facebook, piuttosto che concentrarsi sui dati demografici dei più anziani. Ha anche detto che Facebook avrebbe speso 10 miliardi di dollari per sviluppare il metaverso.

Giovedì 28, si è dilungato su questo argomento, impiegando più di un'ora per spiegare la sua visione del metaverso e come le avrebbe dato vita, tirando in ballo la sua acquisizione da 2 miliardi di dollari di Oculus, la società produttrice di cuffie per la realtà virtuale, effettuata nel 2014.

L'annuncio del metaverso arriva quando l'azienda sta affrontando un altro scandalo, questa volta legato a migliaia di documenti interni che hanno costituito la base di una serie di storie del Wall Street Journal chiamate "The Facebook Files". La serie mostra, tra l’altro, che Facebook era a conoscenza di molti problemi relativi alle  sue applicazioni, tra cui come Instagram danneggiasse alcune ragazze adolescenti e gli algoritmi della società promuovessero la discordia sociale. Nel corso dell’evento di giovedì 28 Zuckerberg non ha voluto commentare questi documenti.

"Siamo un'azienda che si concentra sul collegare le persone. Mentre la maggior parte delle altre aziende tecnologiche si concentrano su come le persone interagiscono con la tecnologia, noi ci concentriamo sulla costruzione di tecnologia in modo che le persone possano interagire tra loro", ha detto. "Oggi, siamo visti come una società di social media. Ma nel nostro DNA, siamo una società che costruisce la tecnologia per collegare le persone, e il metaverso è la prossima frontiera".

Gli analisti di Evercore, una società di consulenza per gli investment banker, sono ottimisti sulle prospettive di Facebook. "Crediamo veramente che l'azienda abbia la possibilità di costruire la prossima piattaforma informatica (avere, per cominciare, più di 3 miliardi di utenti di certo aiuta) e che può essere un business economicamente redditizio, nonostante si sappia molto poco sulla sua forma definitiva", hanno detto in una nota rilasciata giovedì al termine della presentazione. Il futuro dell'azienda dipenderà dal successo di questa iniziativa, hanno scritto gli analisti.

Il Ceo di Facebook, secondo le persone che lo conoscono e secondo le sue dichiarazioni pubbliche, è acutamente consapevole che le aziende tecnologiche possono perdere nel tempo il focus della loro attenzione, soprattutto quando si trovano ad affrontare minacce legali e normative. Il suo mentore, il co-fondatore di Microsoft Corp. Bill Gates, ha detto nel 2019 che il suo "più grande errore di sempre" è stato non investire di più nei dispositivi mobili durante gli anni in cui la società aveva guai con le autorità antitrust.

Dopo essersi concentrato sulla politica per gran parte dell'anno scorso, Zuckerberg sta rifocalizzando la sua energia sui prodotti o, come l'ha descritto il 28, sugli ecosistemi che possono essere abitati dagli utenti.

Ciò soddisferebbe la sua ambizione di essere meno dipendente da Apple e Google, i due giganti che gestiscono i sistemi operativi dominanti per gli smartphone. La tensione con Apple è arrivata quest'anno a un punto critico, quando Apple ha introdotto nuove regole sulla privacy che richiedono esplicitamente alle applicazioni di chiedere agli utenti se vogliono condividere i loro dati e permettere loro di rinunciare se lo desiderano. La mossa ha tagliato la capacità di Facebook di aiutare gli inserzionisti a monitorare il successo delle loro campagne.

Con il metaverso, però, Facebook potrebbe essere in grado di evitare completamente Apple.

Zuckerberg ha detto che l'azienda ha "imparato che cosa significa costruire per altre piattaforme, e il vivere sotto le loro regole ha profondamente plasmato le mie opinioni sull'industria tecnologica. Più di tutto, sono arrivato a ritenere che la mancanza di scelta e le commissioni elevate stanno soffocando l'innovazione, impedendo alle persone di costruire cose nuove e frenando l'intera economia di internet".


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