WSJ / Un clima di catastrofe

di The Editorial Board 10/08/2021 18:40
WSJ / Un clima di catastrofe

I fatti contenuti nel nuovo rapporto climatico Ipcc dell'Onu non sono così terribili come li stanno propagandando

Il mondo si è svegliato lunedì 9, dopo un logorante fine settimana di agosto, con una notizia allarmante: L'apocalisse climatica è vicina, la colpa è dell'umanità, e a meno che il mondo non rimodelli l'economia globale, il caos e la morte sono inevitabili. Pentitevi dei vostri peccati, o voi che entrate.
 
Questa è solo una lieve esagerazione dei resoconti fuoco e fiamme dei media sull'ultimo rapporto del Comitato Intergovernativo delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (IPCC), un insieme di scienziati e politici che sostiene di offrire le migliori prove sui cambiamenti climatici. Preparatevi per giorni a leggere che persona terribile siete stati, per aver usato una stufa a gas naturale.
 
Il gargantuesco rapporto richiede tempo per essere analizzato, ma una lettura del "riassunto per i legislatori" di 41 pagine e lo sfoglio del resto suggerisce che non c'è una buona ragione per sacrificare la vostra vita, o anche il vostro tenore di vita, agli Dei del clima. Retorica bollente a parte, il rapporto non dice molto di nuovo dalla sua ultima edizione del 2013, e alcune novità sono meno disastrose.
 
"È inequivocabile che l'influenza umana abbia riscaldato l'atmosfera, l'oceano e la terra", dice il rapporto nella sua conclusione principale. Ma nessuno nega che il clima si sia riscaldato, e nessuno sostiene seriamente che l'uomo non abbia alcun ruolo. Come potrebbero non farlo 8 miliardi di persone? L'aggiunta dell'aggettivo "inequivocabile" aggiunge enfasi ma non contesto.
 
Il rapporto dice che la Terra si è riscaldata di 1,1 gradi Celsius dall'ultima metà del XIX secolo, temperatura che è 0,1 gradi più calda della stima precedente. Questo non è apocalittico. I titoli da allarme rosso derivano dalle previsioni dei futuri aumenti di temperatura che si verificherebbero se le emissioni di gas serra, specialmente CO2, continuassero ad aumentare.
 
Tuttavia, la stima del Rapporto sulla "sensibilità climatica", ovvero la sua risposta a un raddoppio del livello di CO2, si è abbassata all'estremità superiore. La probabile gamma di sensibilità, dice il rapporto, è da 2,5 a 4 gradi Celsius più alta rispetto alla fine del 1800. L'intervallo probabile era da 1,5 a 4,5 nel rapporto del 2013.
 
Il nuovo rapporto offre cinque scenari climatici basati sulle stime delle emissioni di CO2. La "migliore stima" dello scenario intermedio è un aumento di 1,5 gradi entro il 2040 e un intervallo da 2,1 a 3,5 entro il 2100. Questa è una stima altamente speculativa per poterci scommettere l'economia degli Stati Uniti.
 
La maggiore differenza è il collegamento diretto del nuovo Rapporto sul riscaldamento globale a  eventi meteorologici catastrofici come uragani, gravi ondate di calore o di pioggia, siccità e così via. Il riassunto dice che questo è basato su una "nuova metodologia" e nuove prove, il che significa modelli informatici. Aspettiamo che cosa diranno al proposito gli esperti indipendenti del clima quando scaveranno in profondità in questi modelli.
 
Sappiamo infatti che i modelli climatici sono lungi dall'essere perfetti, il che spiega i diversi livelli di "fiducia" legati alle previsioni del rapporto. Steven Koonin, lo scienziato ed ex funzionario della presidenza Obama, dedica un capitolo illuminante ai "molti modelli confusi" nel suo recente libro sulla scienza del clima, "Unsettled".
 
Il rapporto minimizza anche alcuni degli scenari disastrosi di cui si legge. Ha "bassa fiducia" che il ghiaccio marino antartico si scioglierà. Dice che è probabile che i cicloni tropicali siano aumentati in tutto il mondo, ma c'è "bassa fiducia nelle tendenze a lungo termine (da multi-decadali a centenarie) nella frequenza di tutte le categorie di cicloni tropicali". Tenetelo a mente, quando il prossimo uragano diventerà per la stampa la prova della catastrofe climatica.
 
Anche la previsione del rapporto che il riscaldamento degli oceani scioglierà il ghiaccio marino artico non suona come una scena di "Waterworld". L'Artico "è probabile che sarà praticamente privo di ghiaccio marino in settembre almeno una volta prima del 2050" nei cinque scenari descritti. Solo una volta in 29 anni, e non il resto dell'autunno e dell'inverno? Si dice che un ulteriore scongelamento del permafrost sia probabile, ma quanto e con quali effetti è incerto.
 
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Tenete a mente che il rapporto dell'Ipcc è un documento politico. Ha lo scopo di spaventare il pubblico e motivare i politici a ridurre le emissioni di CO2, non importa il costo, che tra l'altro il riassunto del rapporto non menziona mai. Lo stesso Al Gore lo ha ammesso sulla PBS nell'ottobre 2018, quando l'IPCC ha pubblicato un rapporto intermedio: "Il linguaggio che l'Ipcc ha usato è un po' inasprito, in modo appropriato. Altrimenti, come farebbero ad attirare l'attenzione dei politici di tutto il mondo?".
 
Inasprito è il termine giusto. Il segretario generale delle Nazioni Unite ha chiamato il nuovo Rapporto un "codice rosso per l'umanità". E qualcuno alla Reuters ha effettivamente scritto: "Un ulteriore aumento del riscaldamento globale potrebbe significare che in alcuni luoghi la gente potrebbe morire solo per essere uscita di casa".
 
Se davvero credono a quello che scrivono, la risposta politica ha fallito miseramente. I politici hanno speso migliaia di miliardi di dollari per sovvenzionare le energie rinnovabili senza alcun effetto sul clima. L'energia nucleare, che ridurrebbe drasticamente la CO2, è un tabù tra i verdi. L'innovazione nello sviluppo del gas naturale a basso costo, che sostituisce il carbone, può aver fatto più di qualsiasi politica governativa per ridurre le emissioni degli Stati Uniti. Eppure il presidente Biden vuole schiacciare l'industria del gas con la regolamentazione.
 
Il rapporto dell'Ipcc non giustifica il mettere l'economia degli Stati Uniti nelle mani del governo. Una politica climatica sensata continuerà a monitorare le tendenze e permetterà a un'economia di libero mercato di trovare soluzioni e costruire la ricchezza che permetta l'adattamento e il miglioramento qualora  il peggio dovesse verificarsi. E’ vero, qui manca la drammaticità dell'Apocalisse in arrivo, ma questa politica sarà più efficace per servire il mondo.


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