Nel processo in cui sono imputati l’amministratore delegato di Diasorin, Carlo Rosa e Alessandro Venturi, presidente del Policlinico San Matteo di Pavia, il pm ha chiesto per Rosa l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato mentre la condanna richiesta per Venturi è di due anni

Il pubblico ministero del processo per insider trading in cui sono imputati l’amministratore delegato di Diasorin, Carlo Rosa e Alessandro Venturi, presidente del Policlinico San Matteo di Pavia, ha chiesto per Rosa l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato mentre la condanna richiesta per Venturi è di due anni. I due erano stati rinviati a giudizio lo scorso gennaio dal gup Il gup di Milano, Domenico Santoro, in seguito a un’indagine per insider trading della Procura di Milano. In particolare, per i magistrati Stefano Civardi e Giordano Baggio, Rosa e Venturi avrebbero rivelato la notizia che Diasorin aveva messo a punto un test diagnostico per il Covid prima che, il 7 aprile 2020, venisse diffusa una nota ufficiale.

Per la difesa il fatto non sussiste

I difensori di Rosa, Francesco Centonze e Matteo Bozzone, hanno invece chiesto la pronuncia di una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Secondo la difesa, l'informazione veicolata dall’amministrazione delegato non sarebbe stata privilegiata, anzitutto in quanto "non precisa", visto che, all'epoca dei fatti, l'immissione sul mercato del test sierologico non sarebbe stata prevedibile. Sempre secondo la difesa di Rosa, l'informazione non sarebbe stata privilegiata anche in ragione della pubblicazione dell'accordo stipulato con il Policlinico San Matteo di Pavia per la validazione del test. Infine, sempre secondo i difensori dell’ad di Diasorin, l'informazione non sarebbe stata privilegiata in quanto non price sensitive. (riproduzione riservata)